Savona&Impresa - page 11

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I
n sette anni, il territorio
savonese ha perso oltre
lametà della forza lavoro
e il numero delle imprese si
è dimezzato. Duemila perso-
ne non hanno più occupazio-
ne nel settore edilizio e com-
plessivamente il monte salari
si è ridotto di 17 milioni di
euro con relativa riduzione
del potere di acquisto delle
famiglie. Ma considerato che
il settore induce un moltipli-
catore economico pari a 1,8
volte il valore primario, il
contributo all’economia del-
le famiglie savonesi, tra rica-
dute dirette e indirette, è di-
minuito di oltre 30milioni di
euro in sette anni.
Ad affermarlo è stato Gian-
franco Gaiotti, presidente
dell’Ance - Associazione Co-
struttori Edili di Savona nella
relazione illustrata nel corso
dell’assemblea annuale del-
la Sezione Edili dell’Unio-
ne Industriali. Imprenditori
che hanno rivolto un monito
netto al mondo della politi-
ca: affinchè il compartopossa
essere nuovamente trainante
per l’economia, urgono una
serie organica di interventi
che però potranno avere ef-
fetti solo nel medio periodo.
Quello che può essere fatto
subito a costo zero è la razio-
nalizzazione e semplificazio-
ne delle normative, da rende-
re più efficaci, chiare e snelle.
Questo, con l’obiettivo che il
momentodecisionale, avven-
ga nei tempi previsti, dando
certezza agli operatori, sia
che si tratti di iniziativa pub-
blica o privata.
Il futuro, in edilizia, si chiama
ristrutturazione e riqualifica-
zione urbanistico-edilizia e
ambientale, efficientamen-
to energetico e adeguamen-
to tecnologico. Affermazioni
quali ‘costruire sul costruito’
rappresentano per ora sol-
tanto slogan, per la mancan-
za di normative specifiche e
incentivi atti a sostenere eco-
nomicamente queste opera-
zioni. “Restiamo convinti – ha
aggiunto il presidente Gaiot-
ti - che il rinnovamento del-
le città e la riconversione di
aree degradate o abbando-
nate, possa rappresentare la
strada ove indirizzare il set-
tore, garantendo lavoro per
molti anni. Anche qui, però
regole, costi e tempi certi
per chi investe. Oggi queste
mancano. Nonostante una
crisi senza precedenti, intor-
no all’edilizia ruota ancora
più di una
famiglia su
dieci, eppure la difficoltà del-
le nostre imprese pare inte-
ressare poco.”
Gli operatori del settore chie-
donouna svolta almondopo-
litico, ma sottolineano pure
alcuni segnali positivi all’in-
terno del territorio savonese.
Alcune amministrazioni co-
munali, ad esempio, si sono
dimostrate sensibili alla gra-
vità del momento, e ci han-
no incontrati per ragionare
insieme sulle possibili azio-
ni da mettere in atto per ri-
vitalizzare il settore, nell’in-
tento anche di non perdere
le occasioni di finanziamen-
to offerte dai programmi co-
munitari.
Poi il messaggio finale: “Da
parte nostra – ha detto il pre-
sidente dei costruttori savo-
nesi -, c’è una chiara volontà
a confrontarci affinché l’im-
presa edile venga percepita
come stru-
mento in grado certamen-
te di muovere l’economia,
ma soprattutto di migliora-
re il contesto in cui viviamo,
nell’interesse collettivo. Fin-
ché non cambia questo
atteggiamento, faremo poca
strada”. L’assemblea è stata
chiamata a prendere atto dei
numeri impietosi del 2014.
A cominciare dai dati del-
la Liguria, dove negli ultimi
quattro anni il settore delle
costruzioni ha perso 11mila
occupati (da 52 a 41 mila)
pur continuando a rappre-
sentare il 6,8% dell’econo-
mia nel suo complesso ed
oltre un terzo (33,8%) del
comparto industriale.
In misura maggiore rispetto
alle percentuali regionali, è
ancora diminuito (-11,2%) il
numero delle imprese iscrit-
te alla Cassa Edile di Savona,
vale a dire le aziende con di-
pendenti, più
strutturate, ma per il terzo
anno consecutivo è diminu-
ito anche il totale delle dit-
te edili iscritte alla Came-
ra di Commercio, composto
per la maggior parte da ar-
tigiani (-1,2%), la cui cresci-
ta, in passato, era in parte
alimentata da ex dipenden-
ti di imprese che si mette-
vano in proprio. Il numero
delle imprese strutturate è
sceso in un anno di 65 unità,
da 584 a 519 (ma erano 998
nel 2007). A fine 2014 il nu-
mero degli occupati è sceso
a 1.889, con un calo, nel cor-
so dell’anno, di 266 lavorato-
ri (-12,6%). In sette anni, dal
2007, si è passati da 3.930 a
1.889, con un saldo negati-
vo di 2.041 unità: un patri-
monio professionale andato
in fumo.
Analogamente, le ore com-
plessivamente lavorate sono
passate dai quasi 6 milioni
all’anno (2007) ameno di tre
milioni (2.939.442 nel 2014)
con un calo, rispetto al 2013,
del 10,7%. Questo ha signifi-
cato che in un anno il reddito
distribuito alle famiglie dei
lavoratori ha perso un altro
milione di euro.
Il presidente Gaiotti: “Nel 2014 perso un milione di monte salari”
Edilizia, la crisi divora
metà imprese e occupati
Gianfranco Gaiotti, presidente
della Sezione edili dell’Unione
Industriali; a lato, il progetto
Crescent 2 e, a fondo pagina,
lavori in corso per il recupero
dell’ex ospedale San Paolo
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