I
dati congiunturali riferiti al
2011 e rilevati dalla Cas-
sa Edile di Savona con-
fermano che a livello pro-
vinciale anche l’edilizia ha
pagato e continua anco-
ra a pagare un duro prezzo
alla crisi. In tre anni il settore
delle costruzioni ha perso il
20 per cento della propria
forza sia nel numero delle
imprese sia in quello dei la-
voratori occupati.
In particolare le imprese di
costruzione sono scese da
1.333 (2008) a 1.067 (2011)
mentre nello stesso periodo
gli addetti sono calati da
5.874 a 4.748. A preoccu-
pare è anche l’andamen-
to del “trend”, con cali pro-
gressivi, anno dopo anno,
che vanno sempre verso il
basso, indicando una crisi
non solo congiunturale ma
anchemanifestamente strut-
turale. Le imprese industriali
sono diminuite del 9,9% (da
495 a 446), mentre la flessio-
nepiù vistosa riguarda le im-
prese artigiane, che hanno
perso il 27,3% (da 823 a 598);
le imprese cooperative han-
no registrato un incremen-
to di 5 unità (da 11 a 16),
così come le “altre” impre-
se, passate da 4 a 7. L’os-
servatorio della Cassa Edile
non tiene conto evidente-
mente delle imprese non
iscritte, quasi sempre ditte
individuali o con un solo
dipendente. In questo
comparto diventato
un vero e proprio
settore “rifu-
gio” per chi
ha perso
il lavoro,
in pro-
v i n c i a
di Savo-
na ci sono oltre
6 mila imprese
edili ma, di que-
ste, più di 5 mila
non hanno di-
pendenti, sono lavoratori
autonomi, non assimilabi-
li al ruolo di impresa edile.
Una diversità rilevante, che
dimostra quanto sia diffici-
le e articolata l’attività del-
le imprese vere e proprie,
maggiormente schiacciate
tra pressioni fiscali e solleci-
tazioni sindacali. Alla luce di
queste difficoltà, il fatto-
re che rischiadi
risentir-
n e
maggior-
mente è laqua-
lità degli interventi.
Proprio per questo la Sezio-
ne Imprenditori Edili dell’U-
nione Industriali di Savona
ha sollecitato una riforma
urgente del siste-
ma di qua-
lificazione
per l’eserci-
zio dell’atti-
vitàdi impresaedile. Regole
che riportino le vere imprese
al centrodel sistemaecono-
mico e produttivo. E si tratta
di introdurrenormative seve-
re per l’accesso al mercato
pubblico e privato, basate
sulla professionali-
tà, sul pos-
sesso
delle risor-
se umane e dei
beni strumentali, sulla
conoscenza delle norme
generali e di settore.
“Nonostante la crisi – ha os-
servato il presidente della
Sezione Edili, Elio Gugliel-
melli (nella foto) -, l’edilizia
è un settore che in provin-
ciadi Savona continuaa la-
vorare ed a distribuire ogni
anno circa 50milioni di euro
inmassa salari aquasi 5.000
operai, oltre agli impiegati,
all’indotto e agli altri addet-
ti a vario titolo”. Anche per
quanto riguarda le retribu-
zioni, tuttavia, il dato com-
plessivo – tenuto contodella
diminuzionedel numerodei
lavoratori – non può che es-
sere negativo. Infatti si è sce-
si dai 52,8milioni di euroero-
gati nel 2008 ai 48,9 del 2011,
con una flessionedel 7,5% in
valore corrente e quindi cir-
ca il doppio in termini reali.
Alla fine del 2011 gli addetti
alle imprese industriali era-
no 2.831, quelli delle im-
prese artigiane
1.800, le
impre-
se co-
o p e -
r a t i v e
contavano 88 addetti e 29
le “altre” imprese.
Suddivise per numero di di-
pendenti, le imprese fino
a 5 addetti sono scese tra
il 2008 e il 2011 da 1.125 a
888, con una flessione del
21,1%; le imprese tra 6 e 9
addetti sono calate da 125
a 118 (-5,6%); le imprese tra
10 e 19 addetti sono diminu-
ite da 64 a 42 (-34,4%); quel-
le tra 20 e 49 addetti sono ri-
maste 18, mentre una sola
impresa in provincia di Sa-
vona ha più di 50 addetti
(nessuna variazione rispetto
al 2008). A livello dimensio-
nale, quindi, si è registrata
una sostanziale tenuta per
le imprese più strutturate (ol-
tre i 20 dipendenti) mentre
forti perdite si sono registra-
te tra le imprese di minori
dimensioni, che più risen-
tono della rarefazione del-
le commesse.
SAVONA IMPRESA
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Tre anni di crisi hanno lasciato il segno in provincia di Savona
Persi nell’edilizia
mille posti di lavoro