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P
er “conoscere ed es-
sere conosciuti” negli
snodi di una rete logi-
stica globale in continua evo-
luzione, Propeller Internatio-
nal Clubs ha organizzato una
missione a Singapore, alla qua-
le ha partecipato anche Etto-
re Campostano, presidente di
Isomar, l’associazione degli
agenti e mediatori marittimi e
spedizionieri di Savona e Im-
peria nonché socio fondatore
di Propeller Savona.
“Centinaia di navi – commenta
Campostano – sono costante-
mente in attesa di fare rifor-
nimento per collegare l’Asia
con tutti i porti della terra.
Solo per il traffico energeti-
co il porto di Singapore movi-
menta in un anno 50,6 milioni
di tonnellate, con un giro d’af-
fari di 18,2miliardi di dollari”.
I numeri sono impressionanti:
in un porto che dispone di 400
rotte connesse a 600 porti di
120 Paesi, ogni minuto attrac-
cano tre navi. Singapore non
è solo la prima città maritti-
ma del mondo, ma si colloca
al secondo posto nella classi-
fica Unctad della connettività
marittimamondiale, precedu-
ta solo dalla Cina, ed è il terzo
porto al mondo in termini di
volumi.
Il reale punto di forza è co-
stituito dal transhipment dei
containers; in questa funzio-
ne Singapore è leader nelmon-
do: nel 2017 il porto ha movi-
mentato 33,7milioni di teus, di
cui l’85% in transito verso al-
tre destinazioni mondiali. “La
forza competitiva di Singapo-
re – spiega Campostano – con-
siste, oltre che nella strategi-
ca collocazione geografica, in
una visione di lungo termine
capace di programmare il fu-
turo. Tra il 2021 il 2040 sarà
realizzato il terminal di Tuas,
con quattro banchine che sa-
ranno in grado di movimenta-
re 65 milioni di teus all’anno,
occupando 1.400 ettari di ter-
ritorio. I lavori sono in corso, e
consentiranno l’operatività del
primo terminal già nel 2021,
assicurando una capacità ag-
giuntiva di 20 milioni di teus”.
Per dare un’idea, il terminal
Apm di Vado, comprendendo
le aree Reefer e del Terrapieno
Sud, avrà una capacità di poco
superiore al milione di teus.
Ma lamissione non è stata solo
di apprendimento, ha anche
consentito di far conoscere le
best practices dello shipping
italiano. Più di 40 delegati, 9
Autorità di Sistema Portuale,
i presidenti di Associazioni e
treUniversità hanno presenta-
to, in una serie di incontri con
il mondo degli affari, il nostro
sistema della logistica e della
cantieristica, oltre alle novi-
tà della riforma portuale. Nel
programma, oltre all’incontro
con l’ambasciatore italiano
Raffaele Langella, anche una
conferenza presso l’Universi-
tà di Singapore Nus intitola-
ta ‘A vision from Italian and
Singapore maritime cluster’. I
delegati italiani hanno poi in-
contrato i rappresentanti del-
la Singapore Logistics Asso-
ciation (Sla) e della Shipping
Association (Ssa), della Ca-
mera di Commercio italiana a
Singapore, e hanno visitato il
terminal di Psa e il cantiere di
realizzazione del nuovo porto
di Tuas. Infine un incontro alla
Singapore Exchange, la Borsa
di Singapore - prima società ad
auto quotarsi in Asia - che nel
2016 ha acquisito The Baltic
Exchange di Londra.
SAVONA IMPRESA
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S
i fa sempre più intenso
l’aroma di caffè nei de-
positi retroportuali sa-
vonesi: montagne di sacchi di
“oro verde” che hanno come
destinazione finale gli impian-
ti di distribuzione dei più fa-
mosi marchi italiani. Le ban-
chine e l’interporto di Vado
Ligure rafforzano con nuove
iniziative il ruolo da protago-
nisti che da tempo si sono ri-
tagliati nel settore, fino a di-
ventare uno dei maggiori poli
italiani nell’import del caffè,
fornitore delle più conosciu-
te torrefazioni di mezza Italia.
Pacorini Silocaf, leader nazio-
nale nei traffici di caffè verde,
sta per concludere un ambi-
zioso piano per espandere la
propria presenza su Vado, in-
tegrando i servizi offerti dal
Vio (Vado Intermodal Opera-
tor) con le aree e le struttu-
re dell’ex Terminal Rinfuse
Italia, inutilizzate da diversi
anni. L’operazione coinvolge a
Savona imprenditori portuali
di lungo corso: Gerardo Ghi-
liotto, presidente dell’Unio-
ne Utenti del porto di Savo-
na-Vado, e Marino Abbo, che
come presidente della Multi-
terminal srl aveva acquistato
il Vio proprio con Pacorini nel
1999.
La cordata di imprenditori ha
sottoscritto un compromes-
so per l’acquisto dei piazzali
e dei silos dell’ex Tri di Vado,
dove ampliare l’attività. Per lo
sbarco del caffè saranno uti-
lizzate sia le banchine di Ree-
fer Terminal sia gli accosti
della piattaforma ApmTermi-
nals quando sarà completata.
Il caffè verrà immagazzinato
nei grandi silos che si trova-
no subito a monte della via
Aurelia e che fino a nove anni
fa erano utilizzati per lo stoc-
caggio delle granaglie. Saran-
no necessari importanti lavori
di ristrutturazione dei depo-
siti per adeguarli alla nuova
tipologia di merce.
L’obiettivo del gruppo Pa-
corini di Trieste, che qua-
si vent’anni fa era stato uno
dei soggetti che con maggio-
re convinzione avevano in-
vestito nel Vio, è di utilizza-
re il sistema logistico vadese,
in rapido sviluppo, per dare
una risposta ad un mercato
in continua espansione. Alle
spalle dei silos l’Autorità di
sistema portuale sta com-
pletando l’allestimento del-
lo scalo ferroviario, poco più
a monte c’è il terminal Vio e
a poche centinaia di metri le
aree dell’ex Tri, dotate sia di
spazi all’aperto sia del grande
capannone coperto.
La seconda vita dei silos ex Tri
Isomar, presa di contatto
con il porto di Singapore
Dalle granaglie
all’“oro verde”
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