L
a mareggiata di fine ot-
tobre ha presentato al
porto di Savona – Vado
un conto salato da aggiunge-
re al devastante incendio che
la settimana precedente ave-
va distrutto la nuova sede sa-
vonese dell’Autorità di Siste-
ma Portuale. Danni, calcolati
all’ingrosso, che potrebbero
ammontare ad una trentina
di milioni, di cui 20 per rico-
struire le strutture, dai mura-
glioni lesionati della diga nel
bacino di Savona, che dovrà
essere innalzata per garanti-
re protezione totale, agli ac-
costi del terminal traghetti
di Vado Ligure, dai piazza-
li spazzati dalle onde, prime
responsabili del secondo co-
lossale rogo che ha bruciato
1.500 autovetture in attesa
di imbarco, all’impiantistica
compromessa dall’acqua e
dal fuoco. Altri dieci milioni
saranno necessari per rico-
struire la sede dell’Autorità
Portuale trasformata in sche-
letro annerito dall’incendio
del 23 ottobre.
Il conto è stato presentato al
viceministro alle Infrastrut-
ture e Trasporti Edoardo Rixi
dal presidente dell’Authority
Paolo Signorini a conclusione
di un sopralluogo negli scali di
Savona e di Vado Ligure. «Va-
luteremo la possibilità anche
per Savona di beneficiare su
più larga scala del “decreto
Genova” per il crollo di Pon-
te Morandi in cui è già stata
inserita l’Autorità di Sistema
portuale» ha assicurato il vi-
ceministro.
«Cose di questo genere non
devono più accadere - ha af-
fermato Rixi -. Ormai è evi-
dente che le condizioni cli-
matiche sono cambiate e certi
fenomeni, fin qui sconosciuti
in unmare chiuso come il Me-
diterraneo, ora possono suc-
cedere anche sulle nostre co-
ste, rendendo inadeguate le
opere di protezione esisten-
ti. Dove prima si costruiva in
piena sicurezza con il calce-
struzzo ora occorre il cemento
armato, perché se la diga fora-
nea cede le opere marittime
non sono in grado di resiste-
re alle onde». Rixi si è recato
anche nell’area del Terminal
Forship di Vado, nell’area dei
traghetti di Corsica e Sardinia
Ferries, dove parte delle ban-
chine sono state messe fuori
servizio dallamareggiata. Tre
dei quattro accosti sono stati
dichiarati inagibili e l’opera-
tività commerciale, dopo uno
stop iniziale, ha potuto ripren-
dere dalla banchina di Calata
Nord. A causa delle onde sono
stati disormeggiati anche due
pontoni utilizzati nel cantiere
di costruzione della piattafor-
ma portuale di ApmTerminal
Vado Ligure, che tuttavia ha
potuto proseguire l’attività
senza ulteriori problemi.
La quantomeno inusuale ma-
reggiata, con onde alte fino a
sette metri, ha comunque fat-
to suonare l’allarme generale.
Nella rada di Vado è in costru-
zione un terminal da unmilio-
ne di contenitori che già deve
fare i conti con i ritardi nel-
le opere di raccordo logistico
con il sistema autostradale e
con la mancanza di iniziative
in campo ferroviario. Ma la
mareggiata di fine ottobre ha
portato in primo piano un’al-
tra emergenza, quella di pro-
teggere il nuovo sporgente da
eventi meteomarini estremi.
Sulla carta le opere di pro-
tezione sono già disegnate.
Si tratta di allungare verso il
largo l’attuale molo foraneo,
come peraltro previsto dal
progetto della piattaforma.
Le risorse necessarie – alme-
no per un primo stralcio fun-
zionale su un costo totale di
80 milioni – sono disponibi-
li, ma il fattore tempo è fon-
damentale, tenuto conto che
nel 2020 arriveranno le navi
e che per i lavori del molo ci
vorranno 4 anni. Tutto que-
sto nonostante già nel 2011 il
Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici aveva raccomandava
di realizzare “con ragionevo-
le tempestività il nuovo molo
di sopraflutto previsto a pro-
tezione della piattaforma, in
modo che sia il più possibile
limitato il periodo di tempo
in cui le banchine rimangano
senza protezione…”. E’ previ-
sto lo smantellamento di circa
400 metri dell’attuale molo e
il riutilizzo nella nuova diga
dei 13 cassoni rimossi, oltre
alla posa di 2 cassoni ex novo.
Il nuovo sopraflutti, ruotato
verso il mare aperto per mi-
gliorare la manovrabilità del-
le navi, insisterà su fondali più
elevati, dai 35 ai 49 metri.
SAVONA IMPRESA
12
Ottobre rosso fiamma
Il porto devastato da incendi e mareggiata
Le impressionanti immagini
di fine ottobre, dal rogo
che ha distrutto la nuova
sede dell’Autorità Portuale
all’incendio sui piazzali
di Savona Terminal Auto,
che ha causato la distruzione
di 1.500 autovetture,
tra cui centinaia
di Maserati pronte
per l’imbarco
Danni per 30 milioni, ma anche una spinta a migliorare le difese a mare