nione Provinciale Alberga-
tori, organizzazione di larga
maggioranza nel settore ri-
cettivo, con 350 aziende asso-
ciate per 4.500 addetti.
I tempi nuovi e difficili rendo-
no necessario il passaggio a
un nuovo modo di essere as-
sociazione. Senza salti di cor-
sia, nella continuità, occor-
rerà ancor più rafforzare le
iniziative che creano cultura
del lavoro e cultura d’impre-
sa: la formazione, i rapporti
con la scuola e l’università,
l’assistenza e i servizi di alto
livello per le aziende associa-
te, la cultura della legalità.
Tra i valori è in primo piano
anche l’ambiente, che merita
grande attenzione partendo,
tuttavia, da una considerazio-
ne che ha bisogno di essere
accettata e condivisa: oggi le
normative e i controlli sono
talmente stringenti che non
lasciano spazio alla nascita
di una qualsiasi nuova attivi-
tà anche solo potenzialmente
inquinante. Occorre far com-
prendere che non esistono
nuove attività impattanti che
non siano preventivamen-
te state oggetto di screening
o procedure di valutazione
di impatto ambientale e che
esistono vincoli pianificatori
molto profondi sul nostro ter-
ritorio. Fatta questa premes-
sa, occorre dispiegare il mas-
simo impegno per attivare e
attirare ogni investimento in
grado di creare lavoro per il
territorio. E’ la sola chance
che abbiamo per uscire dalla
recessione e puntare ad una
nuova fase di sviluppo.
Le opportunità di dare un cal-
cio alla crisi ci sono, sono fat-
te di investimenti per qualche
miliardo di euro, in gran par-
te resi disponibili da impre-
se private. E nell’elenco non
ci sono solo megaproget-
ti come piattaforma Maersk,
Tirreno Power, operazione
Piaggio, Noberasco, copertu-
ra dei parchi carbone delle
Funivie. Altri interventi fan-
no meno notizia ma coinvol-
gono competenze e tecnologie
innovative capaci di cambiare
pelle al modo di essere indu-
stria: il polo dellameccanica a
Millesimo, la filiera della gre-
en economy con il polo dell’e-
nergia al Campus, le soluzioni
innovative che da tutta Italia
ci chiedono di “copiare” nel
settore socio sanitario, per
non parlare degli investimen-
ti fatti da grandi, medie e pic-
cole imprese in ogni campo.
Tra gli investimenti di cui
nessuno parla ci sono quelli
effettuati nel comprensorio
vadese e in Valle Bormida da
una serie di aziende piccole
e medie con forte propensio-
ne all’innovazione. In questo
quadro deve diventare quin-
di una nuova mission per l’U-
nione Industriali dare voce a
queste imprese.
Non manca quindi, nelle im-
prese, la voglia di fare e di
investire. Intorno alle loro
iniziative va costruito il con-
senso necessario a mettere
tali iniziative su una corsia
preferenziale. Serve un patto
per il lavoro, che veda l’Unio-
ne Industriali protagonista
assieme alle altre associa-
zioni di categoria, ai rappre-
sentanti dei lavoratori e delle
istituzioni territoriali: Comu-
ni, Provincia e Regione Ligu-
ria. Non possono più esistere
associazioni che viaggiano da
sole o che hanno un biglietto
di prima classe. Il consenso va
costruito tutti insieme, con il
sistema cooperativo, con l’ar-
tigianato, il terziario e le rap-
presentanze dell’agricoltura,
coinvolgendo le istituzioni
locali, regionali e le rappre-
sentanze parlamentari. Parte
importante della costruzione
del consenso la condividiamo
e la condivideremo con i sin-
dacati, da sempre primi ad es-
sere sensibili all’importanza
del lavoro come pietra ango-
lare della dignità delle perso-
ne e della costruzione di una
famiglia, di un futuro.
Come associazione quin-
di dobbiamo cambiare per
competere, dando alle impre-
se risposte veloci ed efficaci -
e questo già lo facciamo - ma
dobbiamo rispondere anche
alle sfide, anticipandole, ge-
nerando valore e vantaggio
competitivo, progettando e
utilizzando servizi o soluzioni
prima emeglio. Nonbasta più,
per dare alle imprese un’assi-
stenza piena, seguire reattiva-
mente le necessità, ma essere
propositivi. Nonpossiamopiù
essere solo i migliori tecnici
che sanno fornire la risposta
giusta in breve tempo, dob-
biamo essere propositivi. In
questo dobbiamo, avvicinarci
ancora di più all’imprendito-
re che, in questo, è maestro,
ascoltare e attuare ancora di
più e al meglio le sfide che i
nostri organi di rappresen-
tanza ci pongono.
T
rent’anni trascorsi
saldamente al timo-
ne dell’Unione In-
dustriali di Savona e, al mo-
mento del commiato, il 31
gennaio scorso, una lettera
di saluto ai tanti “carissimi
amici” per ringraziarli: non
solo i collaboratori ma anche
“le persone che ho incontra-
to, indipendentemente dalla
carica e dalla funzione, mia e
loro, chemi hanno arricchito
di conoscenza, di idee, di for-
za e di motivazioni, nel lungo
periodo di tempo trascorso
al servizio degli imprendito-
ri savonesi”.
“Sono direttore da 30 anni -
ha scritto Luciano Pasquale
affidando le sue parole al sito
web dell’Unione - e ritengo
che sia giunto il momento di
lasciare ad altri le responsa-
bilità gestionali ed operative,
in una prospettiva di medio e
lungo termine.
In un momento così difficile
per l’economia, non solo a li-
vello locale, non mi sottrag-
go al mio servizio per Savo-
na, concentrando l’impegno e
le forze nell’attività di presi-
dente di Banca Carisa e della
Camera di Commercio di Sa-
vona.
Porto con me ricordi indele-
bili e la consapevolezza che i
valori che ho coltivato nell’U-
nione in questi anni, primi fra
tutti la coesione fra gli asso-
ciati e le capacità tecnico-
professionali della struttura,
continueranno a produrre
frutti preziosi.
Un ringraziamento parti-
colare ai Presidenti dell’U-
nione con i quali ho colla-
borato (Antonino Catanese,
Marco Sabatelli, Silvio Acci-
nelli, Aldo Dellepiane, Stani-
slao Sambin, Riccardo Genta,
Mauro Fresia, Marco Macciò
e Fabio Atzori) e dai quali ho
avuto il massimo supporto.
Così come ringrazio la strut-
tura tecnico-professionale e
tutte le persone che hanno la-
vorato conme, senza le quali
ciò che ho fatto non sarebbe
stato possibile.
Il nuovo direttore, Alessan-
dro Berta, ha maturato una
lunga esperienza all’interno
dell’Unione Industriali ed è in
possessodelle caratteristiche
professionali idonee per fare
un buon lavoro. A lui il mio in
bocca al lupo! Una stretta di
mano ed un abbraccio a tut-
ti, come affettuoso saluto e
come impegno di immutata
disponibilità”.
SAVONA IMPRESA
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Dopo 30 anni di servizio al fianco di nove presidenti
Pasquale si congeda
con un saluto sul web
dalla prima