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“Inevitabile introdurre la nuova imposta”:
così hanno deciso i comuni della Riviera,
con alcune eccezioni di rilievo. Gli
albergatori: non dovrà superare 1,5 euro
Ma potrebbe essere applicata solo a luglio e agosto
A
metànovembre la con-
trarietà era stata asso-
luta e annunciata con
tutti i rappresentanti delle
associazioni territoriali della
provincia. Gli albergatori sa-
vonesi in quella sede avevano
sintetizzato il pensiero riguar-
dante la tassa di soggiorno con
le parole del presidente Ange-
lo Berlangieri: “Non ha alcun
senso discutere di nuove tasse
e imposizioni utilizzate come
se fossero un bancomat da
cui attingere risorse per fare
fronte alle esigenze di spesa
corrente degli enti locali. Se
queste sono le premesse, noi
diremo sempre e comunque
di no come abbiamo fatto ne-
gli anni passati. Prima di par-
lare di aliquote, percentuali ed
esenzioni vogliamo ragionare
su strategie, progetti, investi-
menti. Insomma, va affronta-
to il tema delle politiche per il
turismo e solo dopo discutere-
mo sulle questioni relative alle
modalità di finanziamento”.
Dunque, a distanza di poche
settimane, cosa è cambiato? I
vertici di Upasv, l’Unione pro-
vinciale delle associazioni al-
bergatori, confermano il giu-
dizio marcatamente negativo
sulla tassa. Tuttavia, Angelo
Berlangieri specifica: “Alcuni
sindaci ci hanno convocato so-
stenendo che l’introduzione di
quell’imposta proprio non po-
tevano evitarla. È stato nostro
dovere giungere a una tratta-
tiva di buon senso seppur par-
tendo dalla premessa di ferma
contrarietà”.
I comuni che hanno insistito
sull’operazione sono Alassio,
Albenga, Borghetto Santo Spi-
rito, Toirano, Loano, Pietra Li-
gure, Finale Ligure, Noli, Spo-
torno e Varazze. Gli altri non
introdurranno alcuna tassa. La
trattativa con i primi cittadini
coinvolti, invece, si è conclusa
con la richiesta degli albergato-
ri di adempiere ad alcuni punti
fondamentali.Lasintesidelpre-
sidente dell’Associazione: “In-
tanto,abbiamoottenutoilposti-
cipodell’avviodiquestagabella.
Infatti, nel 2018scatteràsoltan-
to nei mesi di luglio e agosto”.
“Ma soprattutto – aggiunge - se
tassa di soggiorno dovrà esse-
re,èfondamentalechequelleri-
sorsesianousateesclusivamen-
te per iniziative turistiche e le
modalità di spesa, pari al 60%
dell’importo scaturito dal get-
tito, dovrannoessereconcorda-
te all’interno di comitati locali
che dovranno essere costituiti
entro 90 giorni. Inoltre, la tassa
nonpotrà superare l’importodi
un euro e cinquanta centesimi
al giorno con la rigorosa esclu-
sione dei bambini. I sindaci ga-
rantiscono, poi, l’introduzione
di una card multiservizi dedi-
cata al turista che frequenta le
città che applicano la tassa e in
modo particolare nasce un im-
pegno forte per riscuotere gli
importi anche negli apparta-
menti e in simili strutture. Una
tendenzachenelComunediGe-
nova produce redditi per 100
mila euro al mese”.
Ecco la sintesi di un patto che
Angelo Berlangieri non defini-
sce accordo bensì contratto tra
le parti. Il presidente degli al-
bergatori savonesi conclude la
propria analisi: “Il posiziona-
mento della nostra destinazio-
ne sui mercati esteri è diventa-
to sempre più frammentato e
debole con una continua per-
dita di quote di mercato. Ser-
vono meno slogan e più fatti
da parte dei Comuni. Risulta
necessaria una lotta più inci-
siva per combattere l’abusivi-
smo che crea un forte danno
alle imprese ricettive in campo
secondo le regole sempre più
gravose imposte dallo Stato. In
ogni caso, le proposte turisti-
che non si creano in autono-
mia. Se i sindaci insistono su
una strada, noi siamo costret-
ti a trovare una mediazione
meno dolorosa possibile per
l’intera categoria”.
Nelle foto alcuni dei comuni
che hanno detto no alla tassa:
in alto Celle Ligure,
sopra Andora, a fondo
pagina Laigueglia. A centro
pagina i rappresentanti degli
albergatori dell’Upa, contrari
al nuovo “balzello”
Dieci comuni dicono sì
alla tassa di soggiorno