organo direttivo. Il presiden-
te della rappresentanza regio-
nale sarà il presidente in ca-
rica di una delle territoriali,
scelto secondo le regole con-
cordate dalle associazioni fe-
derate. Ma in Liguria quale è
la reale situazione? Risponde
in modo diretto il presidente
dell’Unione Industriali di Sa-
vona, Elio Guglielmelli: “Nella
nostra regione, le associazioni
di Genova e Imperia hanno in
corso un percorso aggregati-
vo già deliberato dalle rispet-
tive giunte che delinea, già sin
d’ora, un percorso di fusione,
senza, peraltro individuare o
delineare nella bozza di pro-
tocollo aggregativo, neppure
in via embrionale, alcuna so-
luzione alle varie problemati-
che emerse. Confindustria Ge-
nova e Confindustria Imperia
hanno fatto richiesta alle as-
sociazioni di Savona e La Spe-
zia di partecipare al protocol-
lo. L’adesione prefigurerebbe
la volontà di tutte le territo-
riali liguri di realizzare un
progetto coerente con la ri-
forma di Confindustria e, per-
tanto, idoneo all’accesso alle
forme di incentivazione previ-
ste. In linea puramente teori-
ca, non si può escludere che la
nostra Unione possa trovare
giovamento da un’aggregazio-
ne regionale, sulla base degli
obiettivi generali individua-
ti dalla riforma di Confindu-
stria. In pratica, tuttavia, non
vi sono elementi sufficienti
per ponderare una decisio-
ne in tal senso, che presenta
un’alta rischiosità in relazio-
ne agli scopi statutari vigen-
ti e al livello delle attività di
rappresentanza territoriale
degli associati e alla qualità
dei servizi erogati”. Dunque
una posizione netta, espres-
sa in modo ancora più chiaro
da fattori giudicati di eviden-
te criticità. Li elenca lo stesso
Guglielmelli: “La governan-
ce associativa territoriale si
diluisce in quella regionale
sulla base delle regole di un
unico statuto in cui, verosi-
milmente, il peso associativo
sarà rapportato ai contributi
pagati dalle imprese savonesi.
L’autonomia statutaria e ope-
rativa si riduce con possibilità
di annullarsi nel medio e lun-
go termine. Le politiche di im-
piego delle risorse debbono
essere mediate su base regio-
nale in un contesto di “peso
politico” minoritario. Il patri-
monio mobiliare e immobilia-
re viene conferito al bilancio
dell’associazione regionale.
La prossimità alle imprese
associate e la capillarità dei
servizi erogati viene pena-
lizzata a fronte di ipotetiche
economie di scala. Il ruolo di
rappresentanza e di ser-
vizio nei confronti delle
istituzioni locali perde
incisività e sistematici-
tà in conseguenza del
minor peso
po l i t i c o
del “co-
mitato imprenditoriale loca-
le”. Risulta quindi evidente
che un processo di aggrega-
zione regionale che coinvolge
la nostra Unione deve essere
subordinato all’individuazio-
ne di regole condivise che
permettano agli as-
sociati di avere la
garanzia dell’azze-
ramento dei rischi
connessi”.
SAVONA IMPRESA
2
A livello locale, gli obiettivi
previsti dalla riforma mirano alla
costituzione delle Associazioni di
Territorio su base regionale
con la presenza di diversi “presidi
territoriali”. Uno schema organizzativo
più efficace che tutelerà l’autonomia
dell’Unione Industriali di Savona
Guglielmelli: impegnati a tutelare
i valori della nostra autonomia
A lato, Elio Guglielmelli, pre-
sidente dell’Unione Industriali
di Savona. In alto i lavori di
APM Terminals nella rada di
Vado Ligure