SAVONA IMPRESA
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P
ositivo e interessante.
Due aggettivi per de-
scrivere il traguardo
dei 100 giorni alla guida del-
la Fondazione De Mari. Li usa
il presidente Federico Delfino,
delegato del Rettore dell’Uni-
versitàdi Genovaper il Campus
di Savona. “Iminori rendimenti
di questi anni nonci fannocam-
biarepriorità sulle sceltedi una
realtà che punta su tre settori
strategici quali salute pubblica
e sociale, arte e cultura, educa-
zione e formazione. Sono sta-
te create altrettante, specifiche
commissioni che in autunno
produrranno un documento
programmatico utile a sanci-
re con maggiore precisione la
strada della Fondazione per il
prossimo quadriennio” sotto-
linea FedericoDelfino, numero
uno di un ente che nel frattem-
po hamodificato il proprio sta-
tuto garantendo al nuovo pre-
sidente la possibilità di un solo
mandato con scadenza 2020.
Tra gli obiettivi inseguiti dal
giovane ingegnere c’è anche il
potenziamento del Museo del-
la Ceramica: “Un contenitore
messo in campo in maniera
lungimirantedalmiopredeces-
sore Roberto Romani, adesso
va valorizzato per il bene del
territorio”. All’interno di un
momento economico non faci-
le, FedericoDelfinoanticipache
le erogazioni della Fondazione
nel prossimo biennio saranno
necessariamente più contenu-
te. Non sarà possibile per la De
Mari compensare il calo di ri-
sorse dovuto all’uscita della
Provincia dagli enti finanziato-
ri di Spes, la società delle istitu-
zioni pubbliche savonesi per la
gestionedel polo. Tuttavia lì c’è
il cuore personale e professio-
nale del presidente: “Nei pros-
simi due anni, la De Mari fron-
teggerà altre emergenze. Non
c’è dubbio però che la scom-
messa di Leginomi riguardi da
vicino. Auspico un grande gio-
codi squadraperchédaSavona
possa nascere un modello per
l’intera Liguria”. La speranza è
quella che Spes possa trovare
nuovi sponsor, magari con un
intervento di regia della giunta
regionale e il supporto di quel-
la comunale incrementando le
entrate legate alle attività di
formazione.
Ma soprattutto fa riferimen-
to a un grande incubatore che
mettaassiemeuniversità, ricer-
ca, aziende e mondo sportivo.
Il suo è un appello a Comune,
Regione e Confindustria: “Qui
può sorgere un modello di in-
novation hub basato su svilup-
po tecnologico, sport e salute.
Temi centrali della riprogram-
mazione urbanistica per le co-
siddette smart cities. Potrà in-
tensificarsi la collaborazione
tra giovani studenti con inno-
vative startup e gruppi già ope-
rativi o in arrivo su quell’area.
C’è bisogno che questa visione
sia condivisa e servono servizi
fondamentali per incentivare
trasferimenti. Il primo potreb-
be essere una nuova stazione
ferroviaria “Savona Campus”.
Una fermatada costruire aPar-
coDoria che renderebbepiù fa-
cile l’accesso al polo”.
Oggi intorno al Campus ruo-
tano 1700 studenti e di questi
200 sono stranieri. Assieme al
resto degli addetti ai lavo-
ri la popolazione arriva a
2000 soggetti: “Uniti a una
didatticadi qualità, i nume-
ri sottolineano i traguardi di un
Campus centro di competenza
nazionale in tema di sosteni-
bilità energetica e ambientale.
Ora può davvero rappresenta-
re un volano per traguardare a
unesempiodi nuova economia
conSavona inprima fila”. Già, la
Torretta e la sua università le-
gata a Genova fa nascere il pa-
rallelo con il porto al centro di
polemiche per l’imminente ac-
corpamentoproprio con lo sca-
lodel capoluogo: “I settori sono
differenti, ma la nostra realtà
ha dimostrato che la collabora-
zione Savona –Genova è possi-
bile con buoni risultati. In fon-
do, la distanza di 40 chilometri
è normalità in molte città eu-
ropee che vantano sedi distac-
cate. Tanto in Ateneo quanto
nella portualità ritengo indi-
spensabile però che ogni realtà
conservi un certo livello di in-
dipedenza, e quindi di respon-
sabilità, nelle scelte e nei piani
di sviluppo”.
Campus e Museo della Ceramica priorità del presidente Delfino
Fondazione De Mari
tra arte e università
Federico
Delfino è
il nuovo
presidente
della
Fondazione
De Mari