S
egnali in chiaroscuroper
l’edilizia savonese, dopo
dieci anni di profondo
rosso. Per la prima volta i co-
struttori – riuniti nell’assem-
blea annuale – hanno avvertito
un cambio di tono nelle parole
pronunciatedalloropresidente
a commento del consueto rap-
porto sullo statodel settore. Ed
è già un risultato positivo, se si
tiene contochedal 2007a livel-
lo provinciale il numero delle
imprese “strutturate” (cioè
quelle con dipendenti) è sceso
da 998 a 493 (-51,1%), quello
dei dipendenti iscritti allaCassa
Edile da 3.930 a 1.897 (-54%),
mentre il numero delle ore la-
vorate è passato da 5 milioni
874 mila a 2 milioni 925 mila
(-50,3%). Un’emorragia che
lo scorso anno sembra essersi
arrestata: “solo” 19 imprese in
meno (-3,7%), “solo” 11 lavo-
ratori in meno (-0,6%), “solo”
7 mila ore lavorate in meno
(-0,24%).
Sul fronte regionale il quadro
resta desolante. Secondo l’I-
stat, i cui dati si fermano però
al 2014, in Liguria il numero
delle Imprese, compresi gli in-
stallatori di impianti, è sceso a
17.402. Tra il 2008 e il 2014
sono uscite dal mercato 1.944
imprese, pari al 10%. Il nume-
ro dei permessi di costruire ri-
lasciati per nuove abitazioni e
ampliamenti si è ridotto a una
manciata (680). La diminuzio-
ne, indieci anni, quando furono
rilasciati 3.677 permessi di co-
struire, èdell’81,5%, datosupe-
riore a quello nazionale.
In base alle rilevazioni dell’AN-
CE, nel 2015 sono stati pub-
blicati in Liguria 332 bandi di
gara, per un importo comples-
sivo di 582milioni di euro, 245
dei quali riferiti a mega-appal-
ti oltre i 50 milioni di euro, che
purtroppo coinvolgono poco
gli imprenditori locali. Al netto
di questi, il valore complessivo
scontaunadiminuzionedel 4%
rispetto all’anno precedente.
“Forse il peggio è passato – ha
detto in assemblea l’architetto
Alberto Formento (nella foto a
destra), presidente di Ance Sa-
vona, la Sezione Imprenditori
Edili dell’Unione Industriali -,
ma manca ancora il conforto
per il futuro. Lo stock di abi-
tazioni nuove invendute è ri-
masto ai livelli dell’anno pre-
cedente mentre assistiamo ad
una ripresa del merca-
to delle case
usate”.
Un feno-
meno che quantomeno ha per-
messo di avviare interventi di
recupero abitativo con benefi-
ci per le imprese che operano
nel settore del restauro e delle
ristrutturazioni. Ma questo da
solononbasta a risolvere i pro-
blemi, inpresenzadi unquadro
normativochepunta tuttosulla
riqualificazioneeilriusodelpa-
trimonio edilizio esistente ma
cherestaancoraindeterminato,
mentrenonvameglionel setto-
redelleoperepubbliche,con
numero e impor-
to dei bandi
in continua
diminu-
zione: in provincia di Savona
erano stati messi in gara nel
2007 lavori per 107 milioni di
euro, ridotti nel 2016 a soli 13
milioni.
“Una classe politica distratta
dalle emergenze esterne e dai
conflitti interni – ha sottolinea-
toilpresidente-tardaafarsica-
ricodella tuteladi uncomparto
che da sempre ha costituito un
fondamentale serbatoio occu-
pazionale, economico e socia-
le. Che ha fornito e vuole conti-
nuare a fornire le essenziali
attrezzature
di sviluppo a un Paese che sta
perdendo velocità rispetto ai
competitori, cioè infrastruttu-
re,innovazionetecnologicaeri-
sposte adeguate al bisognopri-
mario della casa”.
“Nonciinganna–haproseguito
Formento-laripresadellecom-
pravendite annunciata dall’Uf-
ficio delle Entrate a partire dal
2015, crescita dovuta in larga
prevalenzaacessioni dell’usato
da parte di privati
checer-
cano ossigeno contante in con-
seguenza della crisi. Anziché
evidenziarlo positivamente,
sarebbe più corretto interpre-
tarlo come l’indicatore di uno
scenarionegativo, caratterizza-
todavenditoriinstatodineces-
sità e compratori di beni a bas-
so prezzo, cioè due parametri
chequalificanostoricamente lo
stato di recessione. A questo si
aggiunge il ruolodi agenzie im-
mobiliari che hanno iniziato ad
assumere le banche, con l’im-
missione sul mercato di parte
degli immobili incamerati negli
anni per insolvenze. Tutto ciò
ha provocato una generale ri-
duzionedei prezzi, chehames-
so ulteriormente in difficoltà
chi di noi aveva un magazzino
di invenduto, perdi piùgravato
da assurde imposte, uniche nel
panoramadella fiscalitànei set-
tori commerciali e produttivi”.
5
I
l Comitato di Gestione del-
la Cassa Edile di Savona,
composto da Unione In-
dustriali, Confartigianato, CNA
e, inmisura paritetica, dai sin-
dacati di categoria Fillea-CGIL,
Filca-CISL e Feneal-UIL, ha
eletto all’unanimità il dottor
Dario Amoretti alla presiden-
za dell’Ente. Amoretti (nella
foto), amministratore delega-
to di Ips e già vicesindaco di
Savona, dopo aver diretto per
32 anni la Sezione Edili dell’U-
nione Industriali (Ance Savo-
na), succede a Giorgio Sacchi,
che ha guidato la Cassa Edile
dal 2013.
L’Ente svolge le funzioni di
previdenza, assistenza e ge-
stione degli accantonamenti
in favore dei lavoratori edili,
ed è lo strumento di attuazio-
ne delle norme assegnate dal
contratto di lavoro, nonché
dalle leggi in materia di rego-
larità contributiva. E’ inoltre
l’osservatorio congiunturale
più qualificato nel settore del-
le costruzioni, disponendo di
una banca dati completa e ag-
giornata mese per mese.
“Intendo proseguire e poten-
ziare il percorso avviato dal
mio predecessore – ha spiega-
toAmoretti – per una apertura
dell’Ente verso le imprese e i
lavoratori basata sul dialogo
e la collaborazione. Come tutti
gli enti esattori, la Cassa Edile
non riscuote grandi simpatie,
ma sono certo che, con la reci-
proca comprensione delle esi-
genze e dei problemi, sapremo
sostenere il sistema in un mo-
mento così difficile”. La caduta
libera delle costruzioni sem-
bra essersi attualmente arre-
stata, ma l’edilizia savonese ri-
mane il settore dell’economia
più colpito, nonmostrando an-
cora i timidi segnali di ripre-
sa registrati in altri comparti
produttivi.
Dario Amoretti presidente
della Cassa Edile di Savona
Formento: forse
il peggio è passato
L’edilizia tenta il rimbalzo dopo 10 anni di “crisi nera”