Savona&Impresa - page 11

I
l problema vero è come
facciamo a rendere i por-
ti efficienti, puntando su-
gli scali che hanno dimostrato
e dimostrano di essere capa-
ci di intercettare traffici e di
spendere correttamente i sol-
di pubblici. Lo scalo di Savona,
in questi anni, è stato efficien-
te, collaborativo e ben gesti-
to. Quello che importa a noi,
oggi, èmantenere le condizio-
ni affinché le merci rimanga-
no e non vadano altrove. E’ la
sintesi dell’assemblea dell’U-
nione Utenti del Porto Savo-
na – Vado in merito ai proget-
ti di riforma portuale. Parole
firmate da Massimo Brandi
che guida la realtà associati-
va dalla scorso anno. Davan-
ti a una platea di addetti ai
lavori il suo pensiero è stato
supportato dalle tesi espresse
da Alessandra Orsero, presi-
dente Isomar, Giorgio Blanco,
presidente sezione Termina-
listi Portuali dell’Unione In-
dustriali Savona e Alessandro
Berta, direttore dell’Unione
Industriali di Savona. “L’auto-
nomia di Savona va mantenu-
ta, perché il nostro porto ha
sempre funzionato bene, di-
mostrando notevole capacità
progettuale e capacità di at-
trarre investimenti, utilizzan-
do anche fondi non sfruttati da
altre realtà. Nutriamo preoc-
cupazione nei riguardi dell’i-
potesi di accorpamento con
Genova, perché temiamo che
una realtà che funziona, come
la nostra, venga inglobata in
una più grande, con problemi
di sovrapposizione di ruoli, e
con il rischio di un allunga-
mento della catena decisio-
nale, mentre a noi, ora serve
poter contare su efficienza, ve-
locità e competenza. L’iniziati-
va non porterebbe alcun mi-
glioramento, né dal punto di
vista economico, né da quello
organizzativo: quello di cui si
sente realmente la necessità,
per il sistema portuale, è una
programmazione nazionale
strategica degli investimenti,
una forte sburocratizzazione,
migliori collegamenti infra-
strutturali e autonomia finan-
ziaria per poter portare avan-
ti gli investimenti pianificati”,
ha affermato la presidente Iso-
mar Alessandra Orsero. Una
visione confermata da Giorgio
Blanco che al pari dei colleghi
difende apertamente l’autono-
mia savonese: “Va conserva-
ta perché le prestazioni dello
scalo sono dimostrate dai fatti,
e da anni di ottimo lavoro. Le
attuali condizioni di efficien-
za e di traffici sono il risul-
tato della autonomia e del-
la governance veloce e snella,
elementi consolidati da tem-
po a Savona. È opportuno evi-
denziare che al momento, la
nuova riforma, non si conosce
fino in fondo. Non si capisce,
oggi, cosa rimarrà di Savona, e
cosa si propone di accorpare.
Allo stato attuale, attendiamo
di conoscere i termini e i det-
tagli della riforma, ma fin da
ora possiamo affermare che
la questione centrale è quel-
la di mantenere l’efficenza di
Savona”. Lo stesso direttore
dell’Unione Industriali ha ri-
badito la necessità di premia-
re il merito. Un obiettivo che
secondoAlessandroBerta non
può passare in secondo piano:
“Lo schema di governance del-
la legge 84/94 è coerente con
il sistema, piuttosto occorro-
no alcuni correttivi, evitando
che il comitato portuale debba
esprimersi su pratiche non di
particolare rilievo; tra queste
priorità, che vengano dettate
norme efficaci per i dragag-
gi, che sia reso più semplice il
lavoro delle imprese portua-
li. È di fondamentale impor-
tanza ribadire la necessità di
fare sistema e ottimizzare le
risorse disponibili per evitare
sprechi, e puntare sulla sbu-
rocratizzazione, unitamente
a un cambiamento di menta-
lità da parte delle istituzioni,
agendo sulle procedure e sulle
lungaggini che ad oggi inges-
sano i porti”.
11
Ferma presa di posizione delle associazioni di impresa del porto di Savona
Più efficienti e autonomi
1...,2,3,4,5,6,7,8,9,10 12,13,14,15,16
Powered by FlippingBook