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L
e imprese del turismo
chiedono alle ammini-
strazioni locali che gli
alberghi e le strutture ricet-
tive accatastate in categoria
D applichino l’Imu al minimo
e deliberino l’aliquota al 7,6
per mille, per gli stessi immo-
bili azzerino la Tasi e per la
tassa sui rifiuti ossia la Tari
prevedano agevolazioni con-
dizionate all’impegno da par-
te degli albergatori a miglio-
rare l’ambiente certificando
le aziende e incrementando
in modo serio la raccolta dif-
ferenziata.
La proposta è dell’Unio-
ne Provinciale Albergatori
di Savona. Torna a proporla
con forza, la presidente Fran-
ca Roveraro Cappelluto. Lo fa
in piena estate, a distanza di
qualche settimana dal rinno-
vo di molti consigli comunali
del territorio. Nonostante l’al-
ta stagione in corso faccia se-
gnare indicatori positivi, l’at-
tuale scenario del Savonese
resta a tinte fosche. Gli im-
prenditori del turismo com-
battono con una bassa red-
ditività delle aziende, con la
burocrazia, con una pressio-
ne fiscale non più tollerabile,
con il minor potere d’acquisto
delle persone, con la contra-
zione dei consumi, con leggi e
regolamenti sempre interpre-
tabili e che pongono continue
tasse, con il costo del lavoro
più alto d’Europa. “Chiedia-
mo ufficialmente ai Comu-
ni di attivare tavoli contrat-
tuali in modo tale che questo
documento possa contenere
indicazioni precise e segnali
inequivocabili sull’aiuto con-
creto e il sostegno effettivo al
settore economico del turi-
smo che nella nostra provin-
cia fornisce lavoro a moltissi-
me famiglie. Queste richieste
sono essenziali alla soprav-
vivenza delle nostre azien-
de. Se le richieste resteranno
carta straccia siamo disposti
a scendere nuovamente in
piazza come è già successo
durante la marcia dei 600.
Non possiamo più aspettare”
attacca la presidente Franca
Roveraro Cappelluto.
La sintesi aggiornata con dati
alla mano è firmata dal diret-
tore Upa, Carlo Scrivano. Uno
scenario pessimo tanto per
le famiglie quanto per le im-
prese: “Potere d’acquisto giù,
pressione fiscale su e cuneo
fiscale al 50% rappresenta-
no la fotografia del momen-
to economico. Tra il 2000 e il
2012, la pressione fiscale nei
27 paesi dell’Unione Europea
è diminuita complessivamen-
te di 0,5 punti percentuali,
mentre in Italia è aumenta-
ta di quasi 3 punti segnan-
do l’incremento più elevato
dell’eurozona. Il valoremedio
del cuneo fiscale e retributivo
per i dipendenti è stato pari
al 49,1% del costo del lavo-
ro. Hanno ricevuto in media
16.153 euro l’anno contro un
costo complessivo del lavoro
di 31.719 euro.
La pressione fiscale sulle im-
prese? Sui profitti è pari al
68,6%, un dato che non ha
eguali in tutta Europa e non
è riscontrabile nemmeno tra
i grandi paesi industriali ex-
tra Unione Europea”. Dati che
rendono sempre più difficile
fare impresa anche in una ter-
ra di storiche e tuttora poten-
ziali soddisfazioni come la Li-
guria di ponente. I vertici Upa
sottolineano gli investimen-
ti compiuti da tanti associati
per migliorare le risposte of-
ferte ricettive. Tuttavia, sen-
za un concreto segnale dello
Stato, i sacrifici rischiano or-
mai di essere vanificati. “Se,
come giustamente dichiara il
presidente di Confindustria,
Giorgio Squinzi, la pressione
fiscale sulle imprese italiane è
superiore al 68%rispetto alla
media Ue, le nostre aziende
registrano un carico di tasse
e contributi pari a 24 punti in
più. Niente a che vedere con i
39,4 punti che scontiamo ri-
spetto alle aziende canadesi
e i 31,3 nei confronti di quel-
le britanniche. Rispetto agli
Stati Uniti, invece, il nostro
maggior carico fiscale è di
21,8 punti che scende a 20,4
quando ci confrontiamo con
la media tedesca” conclude
Franca Roveraro Cappelluto.
Urgente il monito finale de-
gli albergatori: “La battaglia
va giocata con l’intero terri-
torio. E’ per questo che chie-
diamo attenzione ai sindaci e
al resto degli amministratori
locali. Non accettiamo di es-
sere lasciati soli a giocare una
battaglia che porta reddito a
tutto il sistema”.
Meno tasse sugli alberghi
Pressing di Upa Savona sui Comuni: giù Imu, Tasi e Tari