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erano i titolari delle
strutture ricettive sa-
vonesi. Ma non man-
cavano chef, maitre, addetti
alle reception e personale di
qualsiasi categoria. Erano ol-
tre cinquecento gli operatori
del settore che hanno sfilato
attraverso le vie di Savona.
Obiettivo, evidenziare ulte-
riormente la crisi del setto-
re. Uno slogan chiaro: “300
sì e 90 no”. Tutto con un si-
gnificato rivolto al lavoro
destagionalizzato per dieci
mesi all’anno e non soltan-
to al breve periodo d’alta
stagione. A creare l’evento,
l’Associazione Albergatori
presieduta da Franca Ro-
veraro Cappelluto (in alto a
sinistra sul palco) che parla
di proposta e non di prote-
sta: “Vogliamo mantenere i
posti di lavoro perché rap-
presentano una ricchezza
per l’intero paese. Dobbia-
mo difenderli in ogni modo
e per questo siamo arrivati
a scendere in piazza”. Una
manifestazione colorata
senza folclore, quella giun-
ta a poche ore dal terremo-
to che aveva portato morte
e distruzione in Emilia. Mu-
sicisti della banda silenzio-
si in segno di lutto per la
tragedia del sisma, ma con-
vinzioni nette: “Riafferma-
re il senso del nostro lavo-
ro, degli imprenditori e dei
lavoratori” rimarca Carlo
Scrivano, direttore dell’as-
sociazione. Meno burocra-
zia, regole chiare e più omo-
genee. E’ questa la richiesta
fondamentale perché il mer-
cato savonese possa ripren-
dere quota: “La crisi econo-
mica continua a far danni,
l’ultima stagione inverna-
le è stata drammatica e du-
rante questi mesi sono sem-
pre più numerosi i titolari di
strutture ricettive costretti
a privarsi di personale qua-
lificato. Altrettanti chiudo-
no direttamente. Inoltre, le
recenti tassazioni rischiano
di dare il colpo di grazia alle
nostre imprese. Le aliquo-
te devono essere calmiera-
te per tutti, vogliamo essere
considerati industria del tu-
rismo”. E’ proprio quello il
punto, considerazione d’im-
presa. Gli imprenditori del
turismo giudicano inaccet-
tabile notare differenze tal-
volta abissali tra un comune
e l’altro su tassa di soggior-
no o Imu: “Per questo abbia-
mo chiesto l’intervento del
prefetto attraverso un do-
cumento unitario” prosegue
Franca Roveraro Cappelluto.
A sostenere la marcia anche
le istituzioni con molti sin-
daci oltre ai rappresentanti
di Provincia e Regione. “Un
controsenso? No, vogliamo
essere al fianco degli im-
prenditori in un momento
così delicato. Comprendia-
mo le loro difficoltà e con-
tinuiamo a lavorare perché
sentano vicino il nostro so-
stegno. Chiedono risposte
alla politica, le stesse che in
molti casi attendiamo anche
noi dal livello romano” pun-
tualizza Angelo Berlangieri,
assessore ligure al turismo
e albergatore finalese. Non
è diverso il giudizio del nu-
mero uno di Palazzo Nervi.
Esalta la grande unità della
categoria, Angelo Vaccarez-
za: “Gli albergatori rappre-
sentano il nostro prodotto
Italia. E’ doveroso ricono-
scergli il ruolo determinante
nell’economia e nella tutela
dei posti di lavoro”. Davan-
ti una stagione estiva trop-
po breve per supportare le
settimane difficili degli altri
nove mesi. E così tra gli ad-
detti del settore è un coro
unico. A renderlo più forte
anche Mario Saccone, presi-
dente dei Parchi per Vacanze
della Liguria: “Calano le pre-
senze e aumentano i costi. Il
nostro è un invito al gover-
no perché riduca le svariate
tassazioni rivendendo gli in-
dici degli studi di settore che
presumono periodi da tutto
esaurito”. Ripetono che non
vogliono ridimensionarsi,
gli albergatori. Tuttavia se
il trend nazionale non cam-
bierà, quella, rischia di esse-
re l’unica strada.
Lavorare meglio
e per tutto l’anno
Dopo il colorato corteo stile New Orleans, i
manifestanti sono stati ricevuti dal prefetto
Gerardina Basilicata
In marcia, assieme, albergatori e dipendenti